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Carmelo

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Versioni B2 (fonte Wikipedia)

Audi 80

Serie B2 (1978-1986)

 

File:Audi 80 b2 v sst.jpg

Vista anteriore Audi 80 B2 2 porte

 

Nel 1978 venne lanciata la seconda generazione di Audi 80. Dotata di una nuova carrozzeria (sempre a tre volumi) più lunga (+13,8 cm), più larga (+8.2 cm) e con un passo maggiore +(6.9 cm), la 80 B2 presentava un'impostazione meccanica identica a quella della serie precedente. Anche gli interni, più spaziosi e meglio rifiniti, erano inediti. Per quanto riguarda i motori non c'erano novità. Alla base rimaneva il piccolo 4 cilindri di 1272 cm³ da 60 CV, mentre al top della gamma si collocava il 1585 cm³ alimentato a carburatore (85 CV) o a iniezione (110 CV). Gli allestimenti previsti per il mercato italiano, dove veniva importata la sola versione a 4 porte, erano: GL, GLS, LS GLE e GTE. La gamma si componeva così:

  • 80 1.3 GL
  • 80 1.6 LS (75 CV)
  • 80 1.6 GLS (85 CV)
  • 80 1.6 GLE (110 CV)

Nel 1980 vennero lanciate le versioni "economiche", ovvero la 1.6 GL Formel E e la 1.6 Diesel GL. La prima era mossa dal 1600 a benzina dotato di dispositivo di spegnimento/riavvio automatico al minimo (per ridurre i consumi), mentre la seconda era spinta da un 4 cilindri a gasolio di 1588 cm³ da 54 CV.

Nel 1981 venne lanciata la 80 CD, mossa da un 5 cilindri a carburatore doppio corpo invertito di 1921 cm³ da 115 CV. La CD aveva finiture particolarmente curate, cornici cromate attorno ai vetri, paraurti maggiorati (con spoiler anteriore), ruote in lega leggera e una dotazione di accessori molto ricca. Nel 1982 il motore 1600 venne rimpiazzato dal 1781 cm³ da 90 (versione a carburatore) o 112 CV (versione a iniezione). Lo stesso anno venne resa disponibile la 80 Quattro, con motore 5 cilindri 2144 a iniezione e trazione integrale permanente con tre differenziali. La versione "Quattro" disponeva di una sospensione posteriore a ruote indipendenti (anziché interconnesse), per far posto al terzo differenziale. Alla fine del 1983 compaiono le versioni CD 5E e 80 quattro 2000, equipaggiate con il nuovo 5 cilindri di 1994 cm³, sviluppante 115 CV e dotato di rapporti accorciati rispetto alle versioni 5S a carburatore.

Vista posteriore della B2 in versione 2 porte

 

Nel 1984 un sostanzioso restyling interessò frontale (ridisegnato), la coda (con nuovi gruppi ottici posteriori e cofano apribile fino alla soglia del paraurti), i paraurti (nuovi), i profili laterali (più spessi) e gli interni (rivisti in molte parti). La gamma dei motori era composta dal 1300 (60 CV), dal 1600 (75 CV), dal 1800 (90 CV), dal 1800 a iniezione (112 CV) e dal diesel 1600 aspirato (54 CV) o turbocompresso (70 CV). Il cambio a 5 marce divenne di serie su tutti i modelli tranne la 1300. Gli allestimenti si chiamavano ora CC, CD e GTE. La gamma comprendeva:

  • 80 1.3 CC
  • 80 1.6 CC
  • 80 1.8 90 CV CD
  • 80 1.8 90 CV Quattro
  • 80 1.8i 112 CV GTE
  • 80 1.8i 112 CV GTE Quattro
  • 80 1.6 D CC
  • 80 1.6 TD CC
  • 80 1.6 TD CD
l'ultima versione della 80 B2 Berlina

 

Le versioni a 5 cilindri vennero staccate dalla gamma 80 e denominate 90.

Negli ultimi mesi di produzione a questi allestimenti si affiancano le versioni GT ed SC. Nessuna modifica meccanica ma equipaggiamento arricchito dal tetto apribile e due allestimenti differenziati: la GT era riconoscibile per lo spoiler in gomma sul cofano del baule e per gli interni sportivi in tweed. La SC aveva i cerchi Ronal da 14", gli interni in velluto e i 4 vetri elettrici.

 

 

Audi 90

Serie B2 (1984-1987)

Audi 90 v sst.jpg

Audi 90 B2 - vista anteriore

 

L'Audi 90 è una berlina, derivata dalla più celebre 80, prodotta in due serie tra il 1984 e il 1991.

 

Con il restyling del 1984, le versioni a 5 cilindri della 80 vennero denominate 90. Non fu un semplice cambio di nome perché la 90 presentava delle, sia pur modeste, variazioni alla carrozzeria e agli interni. Rispetto alla 80 cambiavano i fari anteriori, la mascherina, i paraurti (più ampi e in tinta), i gruppi ottici posteriori e gli interni (più rifiniti).

Audi 90 h sst.jpg

Audi 90 B2 - vista posteriore

 

Insomma un'operazione del tutto analoga a quella compiuta, ad esempio, dalla Opel con la Commodore negli anni sessanta e settanta. Ai motori a benzina, tutti 5 cilindri alimentati a iniezione, con cilindrate di 1994cm³ (115cv) o 2226 cm³ (136cv), s'affiancava il 4 cilindri turbodiesel di 1588 cm³ da 70cv. La versione 2200 era disponibile anche con trazione integrale (lo stesso schema della 80 Quattro), con le consuete modifiche alla sospensione posteriore.

 

Audi quattro

Serie B2 (1980-1991)

File:Audi quattro.jpg

 

L'Audi quattro è una coupé prodotta dall'Audi tra il 1980 ed il 1991. Una sua prima particolarità viene proprio dal nome in cui la parola quattro, proveniente proprio dal numero italiano e segnalante la sua maggiore peculiarità, è stata indicata subito in lettere minuscole.

 

Caratteristiche

Derivata dalla 80 e più strettamente dalla Coupé GT, di cui conservava anche alcuni lamierati, la Quattro prima versione (poi ribatezzata dagli appassionati Urquattro dopo l'uscita della "Sport" e dell'uso del nome "quattro" per le versioni a trazione integrali degli altri modelli) presentava sostanziose modifiche tecniche. Della meccanica della 80 rimaneva, in pratica, parte del pianale. Le sospensioni anteriori erano totalmente nuove, così come le posteriori, identiche e ruotate di 180º. La caratteristica principale della quattro era però la trazione integrale permanente con tre differenziali. Fu la prima auto sportiva europea di grande serie (prima di lei c'erano state solo due auto a trazione integrale: la Jensen Interceptor FF del 1968, ma era poco più che un'autovettura artigianale, e la Subaru Leone AWD del 1972) ad adottare tale tecnica.

Interessante anche il motore, un 5 cilindri in linea di 2144cm³, alimentato a iniezione meccanica Bosch K-Jetronic e sovralimentato con turbocompressore KKK-k26 e intercooler, in grado di erogare 200cv. L'adozione dello schema 4x4 comportò la necessità di adottare una sospensione posteriore a ruote indipendenti (anziché interconnesse). Completavano il quadro tecnico il cambio manuale a 5 marce e l'impianto frenante a 4 dischi.

La linea, coupé fastback, era molto aggressiva, grazie all'alettone posteriore, ai parafanghi allargati, ai cerchi in lega leggera, ai paraurti maggiorati e ai sedili sportivi. Deludente invece la plancia, identica a quella della 80. Tale plancia venne modificata dopo due anni, diventando molto più lussuosa ed incorporando un fantascientifico cruscotto digitale parlante con computer di bordo.

Nel 1988 la cilindrata del motore aumentò leggermente (da 2144 a 2226 cm³). Il motore fu dotato di punterie idrauliche al posto di quelle meccaniche, rapporto di compressione più alto, sensore del battito in testa, dispositivo cut-off, turbocompressore raffreddato a liquido. La potenza rimase invariata, ma la coppia motrice migliorò impercettibilmente nell'erogazione (285 Nm raggiunti a 3000 giri/minuto invece di 3500 giri/minuto). Nel 1989 venne proposta l'ultima evoluzione della "quattro": la 20 valvole, dotata del motore 2226 ad iniezione elettronica con doppio catalizzatore, erogante 220 cavalli a 5900 giri/minuto.
Nel 1991 anche la Quattro "20 valvole" uscì di listino. In totale sono state prodotte 11452 Ur quattro, dal 1981 al 1991.

 

L'Audi quattro nei rally

Dalla "quattro" venne derivata una vettura da competizione che si aggiudicò il Campionato Mondiale Rally piloti nel 1983 e nel 1984 e marche nel 1982 e nel 1984.

Nel 1984, per continuare a dominare il mondiale rally, venne lanciata la Sport quattro, una vettura da corsa adattata all'uso stradale. La Sport infatti aveva il telaio a passo accorciato (220 cm contro 254), la carrozzeria in materiale plastico composito e il motore (di 2133 cm³ con distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro, anziché monoalbero) potenziato a 306cv. Venne prodotta in 214 esemplari, fino al 1986.
La Sport quattro S1 da gara contribuì a vincere il mondiale rally (marche e piloti) del 1984.

Nel mondiale rally, per combattere la Peugeot, nel 1985 l'Audi creò l'ultima, esasperata evoluzione della Sport: la Sport quattro S1 E2, vettura dotata di un'ulteriore evoluzione del motore 2226 cm³ sviluppante circa 500cv. Purtroppo, a causa di uno sbilanciamento eccessivo sull'avantreno, la vettura vinse una sola gara, il rally di Sanremo del 1985 grazie all'equipaggio tedesco Rohrl-Geistdorfer, ma non si aggiudicò nessun mondiale rally. In seguito ai violenti incidenti avvenuti nel 1986 l'Audi decise di ritirare la squadra dal mondiale rally. L'Audi sport quattro S1 gareggiò in seguito in alcune corse particolari quali la Pikes Peak che dominò per alcuni anni.

  

L'Audi quattro nelle sei stagioni in cui disputò il mondiale rally si aggiudicò due titoli marche (1982 e 1984) ed altrettanti piloti (Hannu Mikkola 1983 e Stig Blomqvist 1984), prima di venire sostituita, a partire dalla stagione 1987 dall'Audi 200, anch'essa tuttavia nella versione quattro.

 

Audi coupè

Serie B2 (1981-1988)

Audi coupe 2 v sst.jpg

Audi coupè B2 prima serie- vista anteriore

 

Audi coupè B2 prima serie

Lanciata subito dopo la Quattro, con cui condivideva (sia pure in veste meno corsaiola) la carrozzeria, la Coupé GT era, sostanzialmente, una versione coupé della berlina 80, dalla quale derivava meccanicamente e di cui manteneva la plancia e l'impostazione stilistica generale.

Al momento del debutto la GT era disponibile nelle varianti 5S, spinta dal 5 cilindri in linea di 1921cm³ alimentato a carburatore da 115cv, e 5E, equipaggiata col 5 cilindri a iniezione di 1994cm³ da 115cv. Più che sulle prestazioni, la GT (che, originariamente, era disponibile nella sola versione a trazione anteriore), puntava sullo stile, sulla qualità costruttiva e sul comfort. Per chi voleva correre c'era la Quattro".

Audi coupe 2 h sst.jpg

Audi coupè B2 prima serie- vista posteriore

 

Audi Coupé B2 seconda serie

Alla fine del 1984 venne presentata la versione ristilizzata, che adottava frontale e plancia della berlina 90, nuovi paraurti in tinta, gruppi ottici posteriori scuri e una differente gamma di motori.

Alla base della nuova gamma si poneva la versione "1.8", dotata del 4 cilindri in linea a iniezione da 112cv (lo stesso della 80 GTE), mentre al top si posizionava la "2.2", spinta dal 5 cilindri a iniezione di 2226 cm³ da 136cv e disponibile sia in versione a trazione anteriore che integrale "Quattro".

Fino al settembre 1987 sono state prodotte 174.687 Coupé GT.

La versioni prodotte sono state:

  • prima serie (1980-84)
    • 1.9 5S (1921 cm³, 115cv)
    • 2.0 5E (1994 cm³, 115cv)
  • seconda serie (1985-88)
    • 1.8 (1781 cm³, 112cv)
    • 2.2 (2226 cm³, 136cv)
    • 2.2 Quattro (2226 cm³, 136cv)